Anche Moody's lancia l'allarme sui debiti sovrani dopo il downgrade di Grecia Spagna e Portogallo deciso la scorsa settimana da Standard & Poors. L'agenzia di rating ha messo sotto esame per un possibile declassamento il rating «Aa2» di Lisbona, mentre ha confermato la valutazione «P-1» del debito a breve. Moody's stima che, in caso di declassamento, il rating «Aa2» «possa essere ridotto di uno, al massimo due scalini». La revisione dovrebbe concludersi entro tre mesi. La notizia ha fatto schizzare il rendimento dei titoli di stato portoghesi a dieci anni al 5,63% e lo spread con i corrispondenti bund tedeschi al record storico di 280 punti base. Frenano anche le principali Borse del Sud Europa.

L'iniziativa di Moody's sul rating del Portogallo, il cui outlook è negativo dall'ottobre 2009, riflette «il recente peggioramento delle finanze pubbliche del Paese e le sfide che attendono la sua economia nel lungo termine. La revisione in vista di un possibile declassamento considererà l'eventuale riposizionamento del rating del Portogallo per riflettere il deterioramento potenzialmente continuo della metrica del debito pubblico», spiega Anthony Thomas, vice-presidente senior della divisione di Moody's che si occupa del Rischio del debito sovrano.

«Nell'ambito di un'economia piccola e in crescita lenta, tale metrica del debito potrebbe non essere più in linea con un rating Aa2», spiega Thomas. L'indebolimento delle finanze del Portogallo riflette il fallimento dei Governi del Paese nel limitare il deficit pubblico da quando Lisbona ha aderito all'Eurozona. Thomas rileva comunque che «recentemente il Portogallo ha ribadito il target di raggiungere o anche superare i target di riduzione del deficit pubblicati nel suo ultimo Programma di Stabilità e crescita. Il profilo ben strutturato del debito significa che i rischi di rifinanziamento sono modesti».

Moody's rileva inoltre che il debito pubblico del Paese non è insostenibile e ritiene che, sebbene creda che la Grecia si trovi di fronte difficoltà fiscali molto più gravi di quelle portoghesi, sia «tuttavia inevitabile per Lisbona un prolungato periodo in trincea fin tanto che non saranno corretti gli squilibri finanziari» del Paese. Nell'ambito del suo esame l'agenzia si focalizzerà in particolare sulle iniziative prese dai politici per risolvere la scarsa competitività dell'economia portoghese e il suo basso livello di risparmi, elementi alla base del basso tasso di crescita.

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